mercoledì 28 settembre 2011

Da Enzo a Trastevere (che era Teo e ora e' Francesco)

Ieri sera, sprezzante della stanchezza - e del pericolo corso dal mio fegato dopo la cena della sera prima, si cui scrivero' poi - sono stata finalmente da Enzo al 29, a Trastevere.
Storica trattoria del quiet side trasteverino, questo minuscolo locale ha una storia - appunto - davvero lunga che ieri sera ci e' stata raccontata da Francesco, l'attuale titolare che l'ha ripresa in gestione seguendo le orme del padre dopo una parentesi fortunata affidata a Teo, ora in un nuovo locale a pochi passi.


Dunque, la trattoria - o meglio osteria, di quelle vere dove si andava a bere il vino dei Castelli e ci si portava da mangiare - era stata aperta dal famoso Enzo, oste di buon cuore e di grandi vizi, dai cavalli al vino. Scomparso prematuramente Enzo, era stata rilevata se ho capito bene dal padre di Francesco. Io ci ero stata verso la fine della "gestione Teo", quando era un posto frequentatissimo da vip dello spettacolo e gente qualunque, amato anche dai giornalisti della stampa estera. E una volta tanto, avevano ragione.

Temevo che col cambio - o meglio ritorno - le cose peggiorassero, ma non e' assolutamente cosi'. Francesco&co ne hanno fatto un posto informale, tranquillo, economico e soprattutto buono, fedeli alla storia e all'atmosfera di una volta. Pareti gialle, tovaglie di carta a quadri, piatti della tradizione romanesca piu' verace con qualche piccola divagazione - vedi la palla al 29 tra gli antipasti, sorta di grossa crocchetta di patate, baccala' e provola, molto buona -e soprattutto buone materie prime. Come spiegano sul blog - e ci tengono a fare anche a voce, a tavola - tutte le materie prime sono scelte attentamente tra i produttori laziali di qualita', spesso bio, dall'ottima ricotta al pecorino di Nemi, al pollo e le uova bio di Vetralla (San Bartolomeo). Da bere qualche discreta bottiglia, lo sfuso della casa de li Castelli (Riserva de La Cascina) e le birre del Borgo, se mi permettete un po' di pubblicita' (trattandosi del mio attuale datore di lavoro).


Tra gli assaggi di ieri, oltre alla palla, l'ottima burrata di Andria (divagazione extra-regionale), l'amatriciana, la carbonara (non provata, ma aveva una faccia stupenda), la coda alla vaccinara. Il filetto di baccala' mi sembrava un po' troppo pallido, mentre la ricotta che ci ha fatto gentilmente assaggiare Francesco era molto buona.
Io ho scelto il pollo ruspante alla romana, cioe' con le alici, l'aglio, il vino, il pomodoro (un po' troppo invasivo, secondo me, ma il sugo era buono e farci la scarpetta un piacere) e la maggiorana. E poi, la cicoria ripassata cosi' tanto per sgrassare un po'...
Ero tentata parecchio anche dalle polpette, ma sara' per la prossima volta.
Molto buono anche il pane, nero e morbidissimo, servito insieme a delle specie di piccoli filoncini con erbe e spezie, saporiti ma piccanti e un po' tenaci.


Non abbiamo resistito ai dolci, che nella scelta sono praticamente uguali a quelli dell'epoca Teo, il che mi fa pensare che in realta' si tramandino di gestione in gestione dall'epoca Enzo I. Io sono andata sicura sul tiramisu', di cui mi avevano parlato i due ragazzi incontrati al Mercato di San Teodoro che mi avevano parlato del locale. Servito nel bicchiere (da trattoria) ma senza nessuna altra concessione alle mode, e' una versione rustica e molto gustosa di questo classico dolce italiano. Qualcuno ha preferito la coppetta di crema al mascarpone con i lamponi freschi (il buon Francesco e' stato anche cosi' gentile da stare la nostro stupido gioco e dichiarare che fossero gelsi, visto che il mio amico desiderava i gelsi, ma poi un suo collega e' venuto e ha smontato tutto, causando temo uno chock irreparabile nel soggetto...)

Conto onestissimo, piccolo dehors sulla graziosa e tranquilla stradina, unico neo che non si accettano prenotazioni dopo le 20,30 quindi tocca aspettare. Ma si puo' fare!

Da Enzo al 29
via dei Vascellari 29, Roma - Trastevere
tel. (+39) 06 58 12 260

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